Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Agnello Hornby Simonetta
Titolo: La mennulara
Editore: 2002 Feltrinelli
Un successo editoriale per questa scrittrice italo inglese al suo esordio , difficilmente prevedibile. Il romanzo è bello e coinvolgente, pieno di reminiscenze e di citazioni, ma originale nel suo impianto e nella ambientazione:
siamo nella provincia siciliana, agli inizi degli annii 60, e assistiamo alla morte di una domestica di casa Alfallipe, dal soprannome strano, la mennulara, cioè raccoglitrice di mandorle, che al momento della morte è circondata da tutti i membri della famiglia di cui è stata per oltre trenta anni affezionata e dispotica cameriera amministratrice e confidente.
Non incontriamo la protagonista direttamente, ma nel corso della narrazione, attraverso uina serie di flashback il coro dei parlanti, quasi in una citazione del metodo verghiano, apprendiamo sempre di più sull'intreccio economico, politico, passionale che ha caratterizzato la vita di questo strano, insolito ma affascinante personaggio femminile: di lei apprendiamo tutto, dallo stupro nell'infanzia alla passione travolgente per il suo padrone attraverso il racconto di tutti quelli che l'hanno avvicinata e che costituiscono il coro, appunto dei cronisti popolari di una storia tipicamente siciliana, ma allo stesso tempo documento sociale e politico di una mentalità e di un'epoca.
Ricco e fantasioso il linguaggio, dove, senza mai indulgere in dialettalismi, si respira tuttavia un'aria culturale ed espressiva che solo alla Sicilia può appartenere. (2003)

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